Feci una notte uno sogno.
Apparve una figura, essa era bella, nell'aspetto, essa aveva un etera struttura, fatta di voluttuose curve, e appassionanti movimenti, che tanto lasciavano all'aspetto quanto lascivano al pensiero.
Essa un nome aveva, essa un pensiero idilliaco era...
Ma Nudru, mi aparve nello stesso sogno, e mi parlo' FORTISSIMO. "Ten giò i man da l'uga*".
Ed io lì compresi, che anche Nudru, anche se fatto di per se, si era fatto qualcuna da farsi di per lui.
Già Nudru, con quelle poche parole mi fece comprendere mi illuminò come un Raudo in stanza buia.
Ello tacitamente mi insegno' che se per gli uomini ci sono le donne, per lui c'e' Nudra, che altri non è che una sua istanza ereditata che espone gli stessi metodi ed eventi, ma ha una proprietà in più
COMANDA !
Così compresi che non fu lui ad entrare nel mio sogno ... ma fui io a sognare nel suo.
E Nudra fatta per Nudru con Nudru di Nudro e si pure fatta Nudru... rimase tale, perchè chi divino nasce, di vino s'imbriaga !
Fu per quello e per questo, che Nudru nella suo sommo esser sommo, fece 2+2, e creo una Nudra, se pur vestita anche per noi.
Ma dato ch'egli tutto non vuole, ad ella diede tutto, ma date le regole di creazione delle entità femminili a lui estranee ( e dato anche che era il primo modello ) non le diede il Cervello.
Ed ecco ella che ancor' oggi svetta, di calle in calle, a spaccar le balle, ma del suo aspetto tutti ammirano le forme sinuose, e come per una molla, ammiriamo anche il suo cervello di Tolla.
Ed io Lieto fui, e Nudru lieto Fu, e noi tutti fummo, dell'essere lieti, fra tolle e cateti..
*"ten giò i man de l'uga"
espressione tipa del milanse Doc per indicare:
pericolo di morte non toccare
(BOVISA INSTITUTE of MILAN)
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